Orchi & Goblin di Unzul, La storia dal loro punto di vista

« Older   Newer »
  Share  
Elrien
view post Posted on 4/4/2010, 18:27




L’ATTACCO ALLA GUARNIGIONE

Era una mattina dell’anno imperiale 2552, quando il giovane Ivan Drakhov si svegliò di scatto dai suoi sogni. Si asciugò la fronte imperlata di sudore con la manica e incominciò a vestirsi pensando sempre al suo sogno: Ivan aveva sognato che la fortezza nella quale prestava servizio veniva completamente distrutta da guerrieri senza volto e tutti i suoi compagni giacevano a terra morti e anche suo zio, il comandante in capo della fortezza, era disteso a terra sanguinante.
Si vestì velocemente e indosso la sua armatura di ordinanza composta da: armatura, gambali, spallacci ed elmetto; si legò la cintura alla vita e inserì nel fodero la sua fedele spada: Vinari.
Quella spada era di origini efliche ed era stata presa come bottino di guerra da suo nonno dopo una grossa battaglia che il nonno aveva combattuto contro un contingente di guerrieri elfi; il nonno infatti aveva ucciso il comandante di un reggimento di picchieri e quindi si era impossessato dell’arma del suo nemico. Quella spada era stata usata in precedenza dal padre di Ivan che poi l’aveva donata al figlio. La spada era finemente lavorata e l’elsa era in oro decorato con alcuni lapislazzuli, mentre la lama era di solido metallo e chiunque usasse la spada riusciva a trapassare anche le più spesse armature con estrema facilità.
Ivan decise di uscire all’aria aperta per fare quattro passi e per schiarirsi le idee in attesa che il comandante Markov si fosse svegliato, Ivan infatti era il nipote del capitano e spesso confidava a suo zio i suoi problemi.
Drakhov percorse a lungo i camminamenti, osservando il paesaggio: la fortezza tileana, in cui prestava servizio, era posta all’interno di una valle in cui scorreva il Marno, un piccolo ruscello, che era la fortuna degli abitanti del paese lì vicino, essi erano soprattutto agricoltori e allevatori e grazie al fiumiciattolo riuscivano a irrigare i campi e ad abbeverare le loro mandrie in una regione molto arida.
Erano le cinque del mattino ed era l’ora del cambio di guardia, sugli spalti erano presenti solo due o tre guardie. Ivan stava per tornare nel suo alloggio quando un uccello attirò la sua attenzione: esso era un rapace dalle dimensioni enormi.
Ivan lo osservò a lungo e vide che la creatura volteggiava formando dei cerchi sulla montagna ad est; ad un certo punto si stagliò contro il sole un’ombra, la creatura si abbassò e atterrò sul braccio di essa.
L’ombra emise una specie di urlo e dietro di essa iniziarono ad apparire due ombre, tre ombre, dieci cento, mille ombre, a perdita d’occhio lungo il crinale della montagna e al comando della prima ombra l’esercito iniziò a discendere la montagna.
Ivan corse verso la campana d’allarme e la suonò il più forte possibile, nel giro di pochi minuti l’intera guarnigione era sugli spalti a guardare l’esercito nemico avanzare.
Il comandante Markov diede ordine di armarsi e di alzare lo stendardo imperiale sulla torre più alta,
inviò inoltre dei messaggeri al villaggio, per esortare la popolazione ad abbandonare le proprie case, per rifugiarsi nella fortezza.
I messaggeri partirono immediatamente, mentre la guarnigione si apprestava a combattere; l’esercito avversario avrebbe impiegato almeno due ore prima di arrivare alla pianura e quindi alla fortezza. Dopo un’ ora i messaggeri tornavano con all’incirca settecento popolani inseguiti da cavalcalupi; Markov fece uscire in loro soccorso il reparto di cavalleria che prestava servizio nella guarnigione e i cavalcalupi preferirono arretrare piuttosto che combattere i temibili cavalieri corazzati.
Una volta rientrati nella fortezza, i messaggeri dissero che, quando erano entrati nel villaggio, esso era già stato attaccato da battaglioni di orchi e che alla loro vista avevano creduto di essere attaccati, dall’intera fortezza e si erano ritirati, questo aveva permesso ai popolani sopravvissuti di fuggire; ma gli orchi accortisi dell’errore avevano mandato all’inseguimento i cavalcalupi, che avevano più volte attaccato la colonna.
Presto si venne a sapere che anche la via nord e la via sud erano controllate dal resto dell’esercito delle ombre o per meglio chiamarlo degli orchi.
Markov fece schierare i villici sulle mura divisi fra di loro dai soldati tileani della guarnigione. Markov aveva infatti al suo comando circa 40 000 soldati regolari più 3 700 paesani che erano stati arruolati a forza. I soldati regolari erano armati con armature leggere e scudi e come armi avevano in dotazioni le temibili picche tileane o archibugi; i villici avevano uno svariato tipo di armi che andava dalle roncole ai forconi e alle padelle e solo i più fortunati possedevano una sorta di armatura o un vecchio modello di fucile. Markov fece schierare le sei colubrine di cui disponeva sulle torri e i cavalieri vennero posizionati nel cortile per eventuali sortite contro la marea nemica; infine Markov si schiero vicino al cancello. Insieme a lui si schierò la sua guardia del corpo composta da temprati veterani che avevano combattuto con lui numerose battaglie ed erano armati con le migliori armature esistenti.
Da quella distanza ora si poteva vedere che l’esercito degli orchi era guidato da Unzul e al vedere il suo stendardo gli imperiali ebbero un tuffo al cuore, infatti Unzul era tristemente noto in quella regione per i suoi numerosi attacchi a villaggi e a fortezze isolate in cui non lasciava vivo nessuna persona, l'unico segno che denotava il suo passaggio era uno stendardo con una mascella nera in campo rosso che denotava il suo passaggio.
Unzul circondò la fortezza su tre lati tranne a ovest dove la fortezza si appoggiava alla montagna,
a quel punto si fermò a valutare la resistenza della fortezza e , per meglio saggiarne la forza, inviò due battaglioni di orchi alla carica; gli imperiali li distrussero in poco tempo, grazie al fuoco concentrato dei cannoni e degli archibugieri non subendo alcuna perdita.
Unzul non diede subito l’ordine di attaccare in massa, ma di bombardare la fortezza con le catapulte egli infatti sperava di distruggere le possenti mura della fortezza. Il bombardamento durò all’incirca un’ora, ma le sue catapulte non riuscivano a scalfire le mura della fortezza e le colubrine avevano distrutto già numerose catapulte orchesche. Unzul allora decise di mandare all’attacco i suoi uomini e di distruggere il cancello con un enorme ariete.
Markov, visto il pericolo che derivava dall’ariete, decise di farlo distruggere dalla cavalleria; la cavalleria uscì allo scoperto e attaccò gli orchi uccidendone molti e riuscì ad arrivare a distruggere l’ariete, ma i cavalieri si erano spinti troppo a fondo nei ranghi del nemico e Unzul, mandandogli sul retro dei battaglioni di orchi, li accerchiò. I valorosi soldati si difesero eroicamente, ma gli orchi erano troppo numerosi e ben presto non rimase più nessun templare in vita.
Una volta distrutto la minaccia della cavalleria, Unzul diresse il proprio esercito contro la fortezza.
Gli spalti e soldati sopra il cancello vennero attaccati da una marea di orchi e goblin, che ingaggiò battaglia con i tileani.
Ivan impugnò Vinari e la affondò nel corpo dell’orco che aveva sul fianco trapassando senza difficoltà la spessa pelle dell’abominio, continuò così a menare fendenti riuscendo anche a respingere gli orchi che attaccavano la sua sezione di mura; guardò allora alla sua destra e vide la guardia del corpo di suo zio attaccata da feroci orchi neri e costretta ad arretrare sotto l’impeto del loro attacco.
Ivan si gettò al soccorso dello zio abbattendo ogni orco che gli si parava davanti mentre scendeva le scale; raggiunto il cortile, si gettò contro l’alfiere del reparto di orchi che gli bloccava il passo e lo trapassò con un fendente ascendente; gli orchi alla vista dello stendardo distrutto esitarono, permettendo a Drakhov di avvicinarsi allo zio.
Raggiunse lo zio ferito proprio mentre questi si accasciava a terra, dopo essere stato colpito da una freccia dei goblin. Ivan lo depose a terra e poi si rilanciò in combattimento mettendosi a capo dell’esercito imperiale e riuscendo anche a respingere per un momento le forze nemiche che attaccavano la sezione del cancello; ma la situazione era disperata: gli orchi oramai controllavano la fortezza e gli uomini difendevano solo il portone e alcuni tratti di mura.
Unzul strappò una scala dalle mani di un orco e dopo averla appoggiata agli spalti sopra il portone , vi si issò; arrivato in cima alla scala iniziò a colpire ogni cosa che gli si parava innanzi, uccidendo dozzine di picchieri; essi indietreggiarono impauriti permettendogli di saltare nel cortile e quindi di alzare la leva che teneva bloccato il portone, lasciando che il resto dell’esercito orchesco entrasse. Questo permise agli orchi di spazzare via le ultime difese umane e ben presto Ivan rimase l’unico uomo vivo nella fortezza.
Unzul gli si avvicinò e ordinò alla propria scorta di accerchiarlo, ma di non attaccarlo.
Si avvicinò a Ivan e impugnata la sua ascia bipenne lo attaccò con una tale foga da farlo arretrare, Ivan si difendeva eroicamente parando tutti gli attacchi dell’avversario, ma non riuscendo a rispondere. Dopo un’ ora di lotta Ivan era stanco, mentre Unzul, vista la difficoltà del nemico, aumentò la pressione.
Ivan affondò, ma Unzul schivò il colpo e facendo ruotare l’ascia distrusse prima lo scudo dell’imperiale e poi l’elmo.
Allo stremo delle forze Ivan cercò di mozzare il braccio all’avversario, ma Unzul si girò su se stesso e fece piombare la sua ascia nel petto dell’imperiale scaraventandolo bocconi al suolo.
Unzul torreggiò su di lui e con un solo colpo gli mozzò la testa e se la mise alla cintura; poi si allontanò e piantò il suo stendardo sulla torre più alta.
IL giorno dopo levò l'accampamento e si diresse a nord, verso bretonnia, al fine di unirsi alla WAAAGH!!! di Kurgal Frantumateschi

ANTEFATTO:

Unzul entrò nell'immenso accampamento degli Orchi della tribù delle Asce Zkarlatte accompagnato dai suoi migliori guerrieri. All'ingresso trovò una delegazione di Orchi che lo portarono alla tenda del loro kapo, il famoso Kurgal Frantumateschi.
Dopo un'interminabile marcia attraverso le tende dell'accampamento arrivarono alla tenda del "kapo".
Kurgal lo stava aspettando impaziente... e per placare il suo nervosismo uccise alcuni goblin sfortunati che erano nei dintorni. Accolse Unzul nella sua tenda come un amico, lo fece sedere e iniziò a parlare:" Karo amiko mio! è un felice giorno per gli Orki. Ti propongo un patto: tu e la tua tribù mi aiuterete a konquistare la terra kiamata Bretonnia, zotto il mio diretto komando e poi ti dikiarerò kapo supremo delle mie armate. Ke ne dici?"
Unzul sapeva che una proposta del genere era molto allettante, ma lui non voleva essere secondo a nessuno. Rispose quindi:"Grande kapo Kurgal, se non ti rikordi alkuni anni fa ci siamo inkontrati nelle Malelande e lì abbiamo kombattuto per una settimana zenza che l'uno riuscisse a vincere l'altro e ora le nostre abilità kombattive zono uguali. Per kuezto motivo ne io ne tu pozziamo decidere ki zia il più meglio, kuindi non pozzo ezzere sotto tuo diretto komando ma kome tuo pari."
Kurgal annuì. Nessuno dei due era in grado di vincere l'altro. modificò quindi la sua proposta:"Faremo cozì allora: decideremo inzieme le mozze aztute per uccidere gli omi. Uniremo le nostre forze e poi una volta uccizo gli altri vedremo di nuovo ki zarà il sommo kapo."
Unzul era d'accordo. Il patto era stabilito. Non era la prima volta che combattevano insieme e addirittura si potevano quasi fidare l'uno dell'altro.


CAPITOLO I: CREATURE DELLA FORESTA
Il piano era semplice. Kurgal avrebbe attirato e trattenuto le armate di Bretonnia mentre Unzul avrebbe fatto avanzare la sua orda per conquistare Quenelles con una manovra a tenaglia, visto che la sua orda aveva più catapulte e macchine da tiro.
Unzul fece avanzare i suoi Orchi sul limitare della foresta di Athel Loren. Giravano voci strane riguardo quella foresta. Si credeva che fosse incantata e che ogni tanto gli alberi erano in grado di muoversi e strangolare i viaggiatori incauti con i loro rami.
"Ztorielle da femminucce!" penso Unzul "Gli omi zono kekke kome i goblin! Hanno paura della loro ztezza ombra." Ridacchiò del suo stesso pensiero. Ma si sbagliava. Improvvisamente delle frecce abbatterono gli orchi davanti a lui. "Ziamo zotto attakko!!! Reagite! Prezto alla battaglia!" e per enfatizzare il comando tranciò le teste dei guerrieri intorno a lui.
La sua armata si schierò in fretta e furia. Dalla foresta uscirono un'armata di Elfi e spiriti della foresta che si gettarono su di loro.
"Kombattete! Non zono altro ke orekkie appuntite!!!!"

Gli orchi hanno subito l'iniziativa e la sfruttano facendo caricare un reparto di orchi contro i guardiavia e il loro eroe, il combattimento è segnato fin dall'inizio e nonostante l'eroe elfo decapiti con grande grazia l'orco campione, il reparto fugge fuori dal campo da gioco. Nella fase magica intanto 8 driadi erano state carbonizzate dallo sciamano orco.
Il turno degli elfi silvani vede le unità elfiche avanzare decise e i cavalieri col sire apparire nel bosco di fianco ai grozzi.

Mentre le unità orchesche attendo disciplinate, la magia annichilisce i cavalieri e il sire stesso...
Gli elfi eliminano una unità di cavalcalupi, le driadi invece vengono mangiucchiate lentamente dai saltasquig... (legnose, ma nutrienti...)

Il terzo turno vede la dipartita di alcuni danzatori e driadi sempre per via della fase magica degli orchi, gli elfi invece riescono a mettere a segno 3 ferite sul gigante e a finire i restanti cavalcalupi...

Il quarto turno orchesco vede il carro restante (l'altro era fuggito come reazione alla carica fuori dal campo da gioco) attaccare i danzatori, ucciderne 3, ma subire 2 ferite e restare in corpo a corpo. Il gigante invece uccide solo una driade, subendo in risposta 1 ferita.
Gli elfi possono fare poco, sono infatti tutti in corpo a corpo, tranne le guardie della radura che si richiamano a raccolta e tirano contro gli orchi, causando 2 ferite.
In corpo a corpo tra carro e danzatori succede nulla, mentre le driadi finiscono il povero gigante...

Nel 5° turno i saltasquig polverizzano le guardi della radura (6 morti) e impattano sui danzatori (altri 2 morti e una ferita all'eroe, subendo solo una ferita). La fase magica è assente, non ci sono modelli nemici non in corpo a corpo.
Le driadi che avevano subito la carica di un reparto di orchi si ripreparano e caricano e uccidono le povere palle di denti (saltasquig), il carro non riesce a sopportare una tale barbaria e fugge disgustato. Le leste driadi lo inseguono e lo distruggono, ma un pio fanatico esce dall'unità di goblin in cui era nascosto e monda le empie driadi.
Il sesto turno vede la fine dell'eroe danzatore di guerra e la fine delle ostilità.

CAPITOLO II: INCURSIONE A QUENELLES

Il piano astuto era fatto... mentre Kurgal invadeva il sud di Bretonnia ed attirato gli umani Unzul avrebbe distrutto a sorpresa le minacce principali. Una di queste era la grande città di Quenelles.

la battaglia contro gli elfi della foresta aveva alzato il morale alla tribù di Unzul ed erano tutti pronti a seguire il loro Kapo ovunque li avesse portati.

Dopo alcuni giorni di marcia, l'orda si schierò pronta ad assediare la città... Unzul però sapeva che erano stati mandati dei messaggeri verso sud, quindi si aspettava che le truppe di Quenelles mandate a scacciare Kurgal sarebbero tornate in fretta e furia per difendere la loro città. Schierò quindi metà dell'esercito sulla strada a sud per aspettarli... il piano funzionò. Mentre la città era ormai presa l'armata Bretonniana attaccò la schiera di orchi pronti alla battaglia... Il suono delle baliste goblin e delle gettapietre aprì quella battaglia sanguinosa...

Fin da subito è apparso chiaro che i miei maghi avevano il controllo totale della fase magica, ma nei primi 2 turni hanno potuto fare ben poco a causa delle numerose pergamene bretoniane, nonostante ciò, sono riusciti a incenerire i cavalieri su pegaso.
Le catapulte per il mio lato e il trabocco e gli arcieri di Lord Warlus hanno fatto ben poco nei primi turni e trabocco, arcieri e valvassini hanno trovato la morte per mano di cavalca lupi e saltasquig.
Nel 3° turno i fanatici riescono a uccidere i restanti cavalieri del graal, mandando in fuga l’alfiere dello stendardo da battaglia e la damigella che lo accompagnava.
Il gigante è riuscito con molta fortuna a far fuggire i pellegrini senza colpo ferire e a ucciderli tutti nella fuga, la damigella che si era allontanata dalla suddetta unità prima dello scontro viene uccisa dai cavalcalupi.
La carica bretoniana riesce a spezzare i grozzi che però non vengono raggiunti nell’inseguimento.
Negli ultimi turni vengono eliminati la damigella e l’alfiere dello stendardo da battaglia con la magia e i reparti di cavalieri restanti son molto decimati.
Il Lord avversario distrugge una catapulta (un’altra era esplosa come avaria) e i cavalieri erranti pareggiano con i grozzi che si erano richiamati a raccolta.

CAPITOLO III: LA PRESA DI BRULLES

Quenelles venne rasa al suolo.
Il piano stava funzionando perfettamente.
Ora per riunirsi a Kurgal, Unzul doveva marciare verso Ovest e distruggere i nemici che avrebbero tentato di fermarlo. Così la tribù di Unzul avanzò verso la prossima città, Brusse.
Non era però sguarnita, come previsto. Gli abitanti dell'Impero erano giunti in aiuto dei loro alleati Bretonniani ed aspettavano l'orda degli orchi con file di archibugieri e cannoni.
Unzul non se ne curò... caricò a testa bassa sotto il fuoco nemico pronto a sterminarlo.

Einrich mi cede l’iniziativa (evvai!) e io parto subito a razzo con i cavalca lupi, i saltasquig e il gigante su un fianco e con i cinghiali sull’altro. Il centro avanza invece guardingo. La fase magica fa poco, anche per via delle pergamene avversarie.
L’impero non fa molto, anche grazie a stime non precisissime coi cannoni, nonostante ciò il gigante subisce 2 ferite.
Il secondo turno è molto più arrembante! I cavalca cinghiali dichiarano la carica sulle staffette (che ne avevano uccisi 4), loro fuggono fuori dal tavolo e fanno fuggire anche i serventi di un tuono d’inferno.
Sull’altro fianco i cavalca lupi caricano il secondo tuono d’inferno, i saltasquig banchettano con dei balestrieri e il gigante schianta archibugieri e mago (il fianco destro è caduto!)
Einrich cerca di ribaltare la situazione, abbattendo il gigante con un grande cannone, ferendo il carro, abbattendo un altro cavaliere e facendo testare i grozzi (che però non cedono). La carica di templari cade sotto i colpi dei fanatici.
Il terzo turno vede i cavalca lupi uccidere i serventi di un grande cannone e poi impattare su quelli dell’ultimo cannone rimasto. I saltasquig e la fanteria si avvicinano minacciosi agli spadaccini, mentre il carro e i cavalcacinghiali selvaggi caricano.
I selvaggi perdono l’ultimo uomo col resistere e tirare e il grande capo fa un solo morto, perde e fugge lontano dagli archibugieri.
Il carro fa meglio, abbatte infatti 7 alabardieri (SPLAT!) ma quelli non fuggono… uff
Einrich può poco ormai, cerca di far fuggire i grozzi con tiro e magia, ma loro resistono.
Nel quarto turno gli orchi dichiarano waagh:i selvaggi caricano gli archibugieri e saltasquig e grozzi gli spadaccini.
Alla fine del quarto turno imperiale non c’è più un omo sul campo

CAPITOLO IV: UN NEMICO INATTESO

Dopo la completa distruzione di Brusse la Waagh! Di Unzul doveva solo attraversare i campi di Cuileux e ricongiungersi a Kurgal. Mentre marciavano però si imbatterono in un nemico inaspettato: i re dei sepolcri.
Ancora una volta Unzul si preparò per lo scontro. Non erano però i fragili umani, avrebbe dovuto prepararsi ad un nemico più forte e determinato.
Mandò avanti gli Orchi Selvaggi, così stupidi da non curarsi dell’aspetto ripugnante dei non morti.

I primi turni vedono i miei orchi avanzare sotto il tiro e i potenti incanti del nemico subendo dopotutto perdite contenute, i cavalca cinghiali eliminano uno scorpione e i saltasquig eliminano le carcasse, la fase magica è la nota dolente, subisco molto e uso tutte le pregamene (anche 1 in più del dovuto e mi scuso per questo…).
La battaglia si decide tra il 3° e il 4° turno, quando un reparto di selvaggi carica l’unità di carri con principe del sepolcro, era infatti ciò che volevo, sapevo infatti che altrimenti quella unità avrebbe potuto essere mortale per la mia fanteria. Nonostante elimino tutti i carri non riesco ad abbattere il principe del sepolcro che con l’aiuto di uno scorpione lentamente elimina gli orchi furiosi e li manda in fuga. Purtroppo le altre unità avevano fallito i testi di animosità e si trovano col fianco esposto al principe e allo scorpione e agli sciami dei sepolcri che sono apparsi alle mie spalle, da qui in poi è una carneficina, col principe che passa da uno sfondamento a un altro… Le uniche note di merito sono i cavalca cinghiali che distruggono il getta teschi, il principe del sepolcro e l’arca delle anime…
Alla fine della battaglia tutto l’esercito è morto a parte 5 valorosi saltasquig.

CAPITOLO V: L'ULTIMA DIFESA DEGLI ELFI
L’esercito era in rotta. Avevano subito un grandissimo massacro e ora ripiegavano furiosamente verso il punto di incontro stabilito con Kurgal.
Unzul riuscì però a calmare gli animi: in poco tempo l’ordine fu ristabilito e l’orda procedette compatta verso sud.
Gli esploratori Goblin arrivarono con buone notizie: Kurgal aveva devastato il sud di Bretonnia e lo stava aspettando, però davanti a loro c’erano gli Alti Elfi che fuggivano disordinati dal massacro di Muret.
Unzul fece avanzare l’esercito… avrebbe finito quello che Kurgal aveva iniziato

L’inizio non è dei migliori, le due aquile fanno fuoriuscire i fanatici e una sopravvive anche andando poi ad attaccare la mia catapulta con mago, fortunatamente i serventi riescono a metterla fuori combattimento. Da parte mia riesco ad eliminare una balista sul fianco grazie ai cavalcalupi e grazie ad ottimi tiri di dado porto i saltasquig contro un carro di leoni e sfondo poi sul secondo carro, eliminandoli entrambi. Il combattimento al centro è molto duro e teso, anche perché i leoni bianchi che formano il centro non ne vogliono sapere di fuggire e solo dopo diverse fasi di cac fuggono e mandano in rotta il centro del contingente elfico, gli arcieri, i maghi e le baliste che stanno dietro trovano velocemente la morte…

Edited by Elrien - 17/4/2010, 08:58
 
Top
0 replies since 4/4/2010, 18:27   78 views
  Share